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Pensiero del giorno: la Verga di Asclepio

Asclepio, figura storica e mitica del medico, figlio di Apollo, Esculapio per i Romani, è il padre della medicina. La sua Verga, da non confondersi con il Caduceo del dio Mercurio, è un bastone con un sol serpente arrotolato. Non, quindi, i due serpenti alati, simboli duali della conoscenza; quella superiore degli dei e quella inferiore umana, mediati scaltramente da Hermes.

Il singolo serpente arrotolato lungo la verga che sosteneva Asclepio, ha ben altro significato. È il serpente dell’analisi empirica, che snoda le sue spire lungo la via della sperimentazione e dell’attenta osservazione degli effetti, per risalire alla causa prima. Una ricerca infaticabile e ripetitiva, che ad ogni spira aggiunge un indizio fino a scoprire la soluzione e quindi: la guarigione.

Il bastone di Asclepio, in ultima sintesi, è il simbolo dell’indagine conoscitiva entro i meandri (le spire) delle forme materiali. Una indagine che se pur empirica, tuttavia non disdegna di approfondire la conoscenza entro la psiche umana e ancor più in profondità nel subconscio. Esculapio, infatti è il precursore della guarigione psico-somatica.
Egli curava i pazienti facendoli assistere alla rappresentazione scenica del loro malanno, eseguita da sacerdoti/assistenti/attori preposti che, una volta sentito la voce dell'oracolo, la voce di Asclepio stesso — amplificata mediante la statua cava del dio oracolante — suggestionando il paziente, gli facevano percorrere a ritroso il suo star male fino a trasmutarlo (durante un profondo sonno coadiuvato da rimedi psicotropi) in un percorso di guarigione, dalla causa recondita alla soluzione. Una sorta di seduta psicoanalitico-onirica in cui, al risveglio, il malato era risanato. Va da sé che gli attori interpretanti la situazione temporale della malattia, furono gli antesignani della struttura scenica della tragedia greca, a sua volta, madrina del moderno teatro. Oggi, potremmo dire che Esculapio operava tramite la teatro-terapia con risvolto psichico.

Un ultimo particolare da non poco. Il malato veniva condotto al tempio sotterraneo di Esculapio, di forma circolare, alla presenza di un pitone giallo legato ad un palo conficcato al centro della stanza di ingresso (simbolo della verga di Asclepio). È facile immaginare la sorpresa e il relativo shock emotivo che metteva il paziente in uno stato di semi trance, pronto ad essere ricettivo alla cura.

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