L’Essere umano è ciò che immagina, quindi pensa. Questo assioma è antico quanto l’uomo stesso; infatti, occorre andare all’alba dei tempi per scoprirne il vero significato. Innanzi tutto dobbiamo sapere che la mente, o l’ambiente mentale è un grande spazio infinito come il mare in cui peschiamo le immagini che ci servono per dare vita ai nostri pensieri. Gli psicologi lo chiamano “immaginario collettivo”; ossia, il contenitore di tutto ciò che è stato immaginato e quindi concretizzato dal genere umano fin dal principio. Il nostro cervello traduce quelle immagini in pensieri proiettandole nell’ambiente circostante in modo da agire come mezzo di relazione coadiuvato dal corpo emotivo che le sostiene rivestendole di emozioni. Infine i sensi le captano facendo vibrare il corpo fisico.
Che i pensieri siano originati dalle immagini dell’immaginario collettivo è provato anche dal fatto che le antiche scritture erano ideografiche, cioè rappresentavano idee mediante immagini stilizzate. L’avvento dell’alfabeto è di epoca recente e, ancora oggi, un miliardo e mezzo di Cinesi si esprimono attraverso ideogrammi proprio come gli antichi Egizi. Una seconda prova è tratta dal sonno. Quando la coscienza si distacca dal corpo e vaga nelle dimensioni astrali che noi chiamiamo “sogni” riporta gli incontri di quei luoghi in immagini a volte oniriche, ma pur sempre immagini. Anche la Bibbia rammenta che l’Uomo è stato fatto a immagine di Dio proprio a dimostrare che anche la Mente del Creatore immagina quando crea. L’attuale Civiltà è definita “delle immagini” a dimostrare ulteriormente come le immagini siano determinanti per lo sviluppo umano. Basti pensare al potere evocativo della pubblicità e alle immagini seduttive che, attraverso essa, condizionano le masse.
Noi siamo ciò che immaginiamo e, dunque, ciò che pensiamo. Per questo motivo è estremamente importante poter immettere nell’immaginario collettivo ed attingervi, tutte quelle immagini che sostengono in Bellezza, Bontà e Verità il Disegno Divino.