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Chakra e forme-pensiero dell'Italia e degli italiani

di Edoardo Conte

italiaOgni nazione, similmente all'individuo, ha i propri centri energetici o chakra che sono qualificati da specifiche energie che, a loro volta, influenzano i luoghi e la gente creando mentalità e tradizioni differenti. Non tutte le persone, ovviamente, sono condizionate dalle forme-pensiero causate dall’energia forza e sostanza irradiata da un chakra nazionale nell'ambiente circostante; tuttavia, è possibile riscontrare, sul territorio, una forma-pensiero che tende ad impressionare l’ambiente e gli individui con la sua particolare qualità. Chi ragiona con la propria testa e non si fa impressionare dalla forma emotiva o costumanza e tradizione del luogo in cui si trova, è libero di agire secondo la propria coscienza. Pochi sono, purtroppo, gli individui in grado di essere costantemente in questo stato di chiarezza e libertà.

Ogni chakra introietta ed irradia, nella duplice funzione di vortice concentratore e/o dispensatore, un'unica e specifica energia che possiamo definire come la propria nota qualitativa e qualificante. Con riferimento al corpo eterico, il 1° chakra dall'alto, o centro Coronale, che presiede al contatto con il Proposito divino, è qualificato dalla Volontà. Il 2° chakra, o centro Interciliare, che presiede all'integrazione della personalità ed alla visione superiore, è qualificato dalla Conoscenza. Il 3° chakra, o centro della Gola, che governa la mente, è qualificato dall'Intelligenza. Il 4° chakra, o centro del Cuore, che governa le aspirazioni e sentimenti più spirituali, è qualificato dall'Amore. il 5° chakra, o centro del plesso Solare, che governa i desideri ed i sentimenti, è qualificato dall'Ideale e devozione. Il 6° chakra, o centro Sacrale, che presiede alla creazione concreta, è qualificato dall'Ordine. Il 7° chakra, o centro Basale, che presiede alla forza vitale, è qualificato dall'Armonia attraverso il conflitto degli opposti. Nel caso specifico, la coppia di opposti è costituita da Spirito e Materia.  

La forma dell’italica penisola è appropriata per raffigurare una persona dalla testa ai piedi, dato che si svolge in lunghezza. È, quindi, più facile trovare, sul territorio, le ubicazioni dei chakra che, essendo vortici di energia concentrata, sono, non a caso, situati laddove c'è una maggiore concentrazione di potenziale umano. È, dunque evidente, che i centri energetici più vitali e potenti corrispondano alle città italiane più importanti che sono rappresentative di una specifica mentalità, sentimentalità e modus vivendi. La loro influenza si manifesta, come irradiazione del vortice centrale nel territorio circostante, costituito dalle macro regioni del nord, del centro e del sud.

Torino, e in modo allargato il Piemonte, la Sardegna e la Val d'Aosta, è senza dubbio la sede del chakra Coronale della nostra nazione, qualificato dal principio di Volontà. Basti pensare alla monarchia dei Savoia e alla direzione del proposito politico dell'unione d'Italia, e a quello industriale degli Agnelli.

Milano, con Lombardia e Liguria, è la sede del chakra Intercigliare, o di integrazione, qualificato dalla Conoscenza superiore. Si pensi alla visione strategica nel mondo degli affari e della finanza, ma anche alla visione innovativa e alla capacità imprenditoriale.

Firenze, e di riflesso, Bologna e Venezia, con Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Triveneto, è la sede del chakra della Gola o della Intelligenza creativa. Si pensi alla fioritura di arti e mestieri nel rinascimento fiorentino e alla capacita di commercio della serenissima con la creazione delle prime banche a Firenze e Venezia; o alla prima università italiana a Bologna, che le fece guadagnare l'appellativo di "dotta".

Roma, con Lazio, Umbria ed Abruzzo-Molise, è la sede del chakra del Cuore, qualificato dal principio d'Amore. Basti pensare al vaticano, la sede della cristianità; ed alle migliaia di associazioni di volontariato e solidarietà. Alla sede della FAO, l'organizzazione mondiale per la distribuzione del cibo, che è assimilato al sangue, alimento del corpo, e, quindi, al cuore.

Napoli, con Campania e Puglia, è la sede del chakra del plesso Solare, qualificato dal principio dell'Ideale che è espresso tramite la relazione ed emotività viscerale. Si pensi alla solarità della gente; all'intrecciato scambio di relazioni; alla forza dell'ideale che trova espressione sia nella spinta liberatrice del Masaniello che in quella miracolistica di San Gennaro.

Reggio-calabria, con Calabria e Basilicata, è la sede del chakra Sacrale, qualificato dal principio d'Ordine che regola la concretezza della vita. Basti pensare al senso di orgoglio e di essenzialità dei calabresi, popolo di poche parole, per il quale la parola data è un legame indissolubile. Si pensi alla rigidità della famiglia e alla giustizia privata in contrapposizione a quella pubblica, che anche se in senso negativo, fa trasparire la necessità di un ordine imposto dalla tradizione.

Palermo, con la Sicilia, è, in fine, la sede del chakra Basale, qualificato dal principio d'Armonia che opera attraverso l'affermazione vitale. Basti pensare alla passionalità e vitalità della gente; al possesso del territorio da parte della Mafia che ribadisce il concetto di "Cosa nostra". Si pensi alla focosità dell'Etna. Il fuoco è l'elemento che contraddistingue la Sicilia per intensità di calore dell'ambiente e degli uomini. Ogni cosa è portata alla massima vitalità da cui procede la tensione ancestrale allo scontro per dar vita, dopo acerrima guerra, alla pace.

A ben vedere non è difficile trovare le corrispondenti peculiarità, caratteristiche e qualità della gente che, abitando queste città e regioni, viene impressionata dalle qualità del luogo. È anche vero che conoscere le forme-pensiero persistenti in una certa area geografica, forme-pensiero che, alimentate dalla qualità del chakra del luogo, ne impressionano la popolazione, consente di saper individuare specifiche funzioni e scopi di quell'area e quella gente, ed elaborare, di conseguenza, strategie di interazione appropriate.

In generale, sarà più facile relazionarsi al proposito mentale del piemontese e del sardo; alla visione del lombardo e del ligure; all’arguzia del toscano, dell'emiliano e del veneto; al cuore del laziale e dell’umbro; alla solarità del campano e del pugliese; alla concretezza del calabrese e del lucano; alla vitalità del siciliano. Ma si dovrà anche tenere conto della caparbietà o testardaggine del piemontese e del sardo; della prepotenza e opportunismo del lombardo e del ligure; della presunzione e supponenza del toscano, dell'emiliano e del veneto; dell'indifferenza e menefreghismo del laziale e dell'umbro; della visceralità ed egocentrismo del campano e del pugliese; della crudezza e rigidità del calabrese e del lucano; della possessività e superbia del siciliano.

Queste sono, ovviamente generalizzazioni che, tuttavia, hanno in sé il segno di una veridicità di base. Sarebbe stolto non tenerne conto.

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