di Edoardo Conte
Un pensiero archetipico è quello che indirizza l'azione di una data entità pensante, sia essa un essere umano o una aggregazione di individui. I partiti sono aggregazioni di individui attorno ad uno stesso proposito e, quindi, pensiero archetipico dominante. Il pensieri archetipici della destra e della sinistra sono complementari ma opposti; ossia, non nascono dallo stesso proposito. Il pensiero di destra nasce dal proposito di bene della Nazione, derivato, esso stesso, dal bene del Regno. I regnanti avevano ed hanno a cuore il bene del regno; e dato che identificano il regno con se stessi, poiché appartiene loro per discendenza divina, essi vogliono archetipicamente il proprio bene. Nel pensiero di destra il regnante è sostituito, in democrazia, da una oligarchia di potere illuminata che compie le scelte giuste per la Nazione ed il popolo.
Il pensiero di sinistra partorisce il concetto di bene del Popolo che è diverso dal bene della Nazione. La Nazione è concetto astratto, il Popolo è carne viva. Il ché significa che, al di sopra della Nazione e delle ragioni di Stato, sta il benessere delle gente, cioè degli individui che, in verità, sono a immagine e somiglianza di Dio, quindi, dopo tutto, almeno al pari dei Re.
Da queste concezioni opposte nasce la contrapposizione non solo di intenti ma anche di modalità dell'ottenimento del bene. Il pensiero di destra vuole raggiungere il bene nazionale primariamente attraverso un ordine strutturale della organizzazione sociale. Tale ordine è dettato dal Mercato e dalle sue leggi che, in sé, incarnano una prospettiva di benessere relativa al sistema, prima ancora che all'individuo. Opposta è la visione di sinistra che, attorno alle persone, vuole costruire un sistema collaborativo tendente al bene collettivo. Bene sempre riferito al Popolo e, solo come conseguenza, alla Nazione.
La problematica attuale e lo squilibrio all’interno della società sono dovuti al fatto che la sinistra e la destra non solo si combattono, ma tendono a confondere i propri archetipi dando vita a pensieri ibridi molto lontani da una integrazione complementare. D'altra parte il bene della nazione, in una società armonica, non può prescindere dal bene del popolo e, quindi, dal mantenere il Popolo sovrano in una condizione di benessere sociale che incentivi la solidarietà creativa e, in subordine, la produttività. In definitiva il benessere del Popolo dovrebbe attivare il bene del Sistema. Invece assistiamo al fatto che il bene del Sistema/Mercato è posto al di sopra di ogni altro bene.