di Edoardo Conte
Che sia la mente a creare è ormai assodato dalla scienza, dalla filosofia e anche dalla religione. Il Creatore, ogni creatore, crea proiettando il progetto della propria creazione fino a concretizzarlo in una forma materiale.
La forma materiale, tuttavia, non è che l’ultima e più densa manifestazione in cui la creazione appare. Prima di diventare materiale e concreta una forma è costruita sui piani della mente dove un’idea, una nuova idea, si sviluppa e riveste di concetti sempre più sequenziali fino a divenire un progetto strutturato che prende il nome di: “Forma-pensiero”.
Una Forma-pensiero può influenzare in modo negativo o positivo. Può servire a controllare o far evolvere l’intera Umanità. Per questo motivo, è di estrema importanza saper formulare e sostenere Forme-pensiero costruttive, atte a manifestare il Piano evolutivo unificando l’Umanità e valorizzandone il patrimonio creativo. Costruire Forme-pensiero capaci di resistere nel tempo e di influenzare o cambiare la mentalità degli individui è l’Arte magica per eccellenza.
Siamo usi a credere che le “cose” abbiano una loro caratteristica intrinseca, ma non è così nella realtà. Il Proposito evolutivo origina, nelle dimensioni astratte del pensiero, 7 Principi che, proiettati nel campo della mente, delle emozioni e della fisicità, diventano 21 Archetipi o prototipi di tutte le possibili forme di manifestazione materiale. Ogni idea recepita mediante l'intuizione, che è il modo più spontaneo di captare i principi archetipici, viene recepita nella mente dell'individuo per costruire una Forma-pensiero adeguata e coerente. Le forme, dunque, siano esse mentali come i pensieri, emotive come le emozioni e i sentimenti, o materiali come le azioni e le cose, sono il riflesso o manifestazione nel piano fisico di un Archetipo che è stato formulato nella mente da un individuo con elevata capacità pensante.
Questa “magia” avviene per tutte le forme del mondo manifesto. Se le Forme-pensiero archetipiche non fossero costantemente mantenute in essere dall’attenzione di un pensatore e sostenute dal pensiero collettivo mediante il patrimonio culturale e le credenze delle masse, nulla resterebbe in manifestazione. In questo senso, noi siamo i co-creatori del nostro habitat e della nostra esistenza su questo piano di apparenza.
Gli elementi della “Tavola periodica” esistono in quanto condensazioni delle Forme-pensiero che li sottendono. Per creare un nuovo elemento, rispondente a determinate qualità e caratteristiche, occorrerebbe immaginare e, quindi, pensare nuove aggregazioni atomico-molecolari e saper attrarre adeguata energia, forza e sostanza per mantenerle vive e potenti.
La Fisica quantistica ci dice che l’osservatore influenza l’osservato mediante l’aspettativa sull’osservazione. Essa conferma, in modo scientifico, quello che la Saggezza Antica ha, da sempre, sostenuto con l’assioma: “L’energia segue il pensiero”; ossia, l'energia è concentrata laddove una mente focalizza la propria attenzione. La recente scoperta del bosone teorizzato da Higgs nel 1994 è la prova provata di questo assunto. Le menti degli scienziati lo hanno così tanto pensato da riuscire finalmente a materializzarlo nell'universo della fisica subatomica. Chissà se il bosone sia mai realmente esistito, fino a quel momento, se non nei reami dell'immaginario!
Infatti, un pensiero strutturato, cioè, una Forma-pensiero, attrae a sé energia pensante, forza magnetica emotiva e sostanza eterica vitale, fino a concretizzarsi in una forma fruibile dai nostri sensi. Perché sia tale, tuttavia, occorre che la Forma-pensiero venga mantenuta in vita e rafforzata dall’apporto energetico di un vasto numero di individui che aderiscono, per attrazione magnetica, a quella forma, facendola propria mediante credenza, convinzione, suggestione, desiderio, ideologia, fede ed altre forme di attaccamento emotivo-mentali. In altri termini, occorre che una massa di persone accolga quella Forma-pensiero tanto da farla divenire il "Pensiero dominante".
È il pensiero dominante, o credenza comune, a mantenere in una forma stabile una "cosa", sia essa fisica, emotiva o mentale, in modo che duri nel tempo, e conservi le caratteristiche, la qualità e l'efficacia originaria.
Se pensiamo in termini di salute, un farmaco o una cura, saranno efficaci in base al consenso o alla credibilità di cui godranno in un determinato ambiente socio-culturale. È innegabile, ad esempio, che la medicina allopatica abbia una presa preponderante in tutta l'area del pensiero scientifico occidentale che ha abbracciato la visione meccanicistica della realtà. In tale ambiente sarà difficile fare attecchire altre medicine di diverso pensiero come l'omeopatica o quella basata sui rimedi erboristici, o le medicine della tradizione orientale, come la cinese e l'ayurvedica. Tali medicine, al di là della loro intrinseca bontà, avranno tendenzialmente una minore efficacia, nel mondo occidentale, semplicemente per il fatto che le Forme-pensiero a cui sottendono non saranno alimentate e sostenute da altrettante menti quante quelle che sostengono la medicina allopatica. Avranno, invece, efficacia sulle singole persone che, non condizionate dalla mentalità comune, si approcceranno ad esse senza pregiudizi, così ricavando il maggior beneficio.
Spostandoci sul piano della comunicazione di massa, un messaggio mediatico avrà efficacia in base alla penetrazione nella sfera emotiva delle persone. Un prodotto ampiamente pubblicizzato sarà venduto ad un vasto pubblico che tenderà a riscontrare in quel prodotto le qualità messe in luce dal battage pubblicitario, anche se quelle qualità sono state inventate. Il detersivo che lava più bianco è un'invenzione pubblicitaria che suggestiona le massaie al punto da far loro credere che utilizzando quello e non altri, avranno un bucato che splenderà ai loro occhi. In realtà la composizione chimica dei detersivi di qualsiasi marca è pressoché uguale.
Così accadrà per un pensiero filosofico, una teoria scientifica, una ideologia politica o fede religiosa. L’adesione collettiva ad un sistema di riferimento avrà un'influenza tale da stabilire uno specifico codice comportamentale, legge, linguaggio, credenza, convinzione, cultura e tradizione, fino a condizionare completamente le attività di relazione e scambio socio-economico-culturale di una Nazione o, addirittura, dell'intero Pianeta.
La percezione stessa dell'oggettività è soggetta alla medesima condizione. Non vi è, difatti, una oggettività intrinseca alle cose; bensì una soggettività che, quando condivisa da un grande numero di persone, acquisisce il "diritto" di essere considerata oggettiva. Se venisse cambiato il pensiero dominante, cambierebbero anche le qualità delle forme ad esso connesse. Così è successo alle qualità della glicerina, ad esempio. Il problema del trasporto difficoltoso della glicerina liquida, sui mercantili del diciannovesimo secolo, ha così preso le menti dei commercianti, concentrate nel trovare una soluzione, tanto da far cristallizzare la glicerina conservata nei barili di un bastimento in navigazione dalla Russia verso Londra. Quell'evento repentino aprì la strada alla solidificazione della glicerina in laboratorio. La glicerina mutò di stato per effetto del pensiero di menti focalizzate in quel senso.
Il potere di un pensiero dominante è, a sua volta, costruito e alimentato attraverso la ripetizione costante di Forme-pensiero emanate da chi, nell'attuale civiltà, ha la forza di imporle, detenendo il controllo dei mezzi di comunicazione e dei centri di potere economico-finanziario.
Per poter costruire un futuro migliore basato sulla restaurazione dei valori fondamentali di Libertà, Uguaglianza e Fratellanza, dobbiamo sbarazzarci del pensiero dominante obsoleto che ostacola, con rigidità d’ogni tipo, il cambio di paradigma. Il pensiero meccanicistico, foriero di una visione materialista dell’esistenza in cui le “cose” e il loro scambio sono più importanti del benessere dell’individuo, non regge più il confronto con la qualità del vivere. L’umanitas deve essere riconosciuta come bene primario e posta a principio di ogni attività. Il libero pensiero deve aprirsi, da un lato, all’indagine conoscitiva senza barriere culturali e, dall’altro, all’ampiamento dell’immaginabile tanto da rinnovare l’immaginario collettivo. Solo così apriremo nuove vie sviluppando appieno la nostra umana creatività.