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Il Verde Intelligenza

di Edoardo Conte

intelligenza

Il 3° raggio di Intelligenza è l’Archetipo del molteplice. La sua funzione è quella di collegare gli infiniti punti dello spazio per dare loro una continuità creativa e al tempo stesso, configurare sagome affinché lo spazio sia contenitore di immagini che interagiscano creando il disegno del vivere.

È anche detto il Grande Architetto dell’Universo, proprio per la sua capacità di separare prima, e poi riconnettere ciò che è stato diviso, in diversità composite per ricostruire nuovi insiemi integrati.
Ogni sequenza formata dall’Intelligenza divina ha la funzione specifica di tracciare la via per nuove esperienze. In questo il 3° raggio coadiuva la Volontà del 1° e l’Amore del 2°. Il suo zigzagare precipuo ne dimostra la coerenza al Piano e dà alla linea retta la flessibilità di cambiare direzione, spinta dalla necessità intrinseca di modellare i punti spaziali con linee di forza. Tali vettori sono la rete strutturale dell’Universo ma anche del nostro piccolo universo personale. Le reti neurali ne sono un valido esempio. Collegano gli intenti alle azioni, formando significati coerenti nella grande opera alchemica della Crescita.

E di alchimia si tratta quando vogliamo penetrare il compito e la sua funzione di progettare il Buono, il Vero e il Bello per l’Umanità. Queste tre qualità del Divino che forgiano la creazione danno il LA al 3° raggio, pronunciando il colore che lo contraddistingue: il Verde.
Perché mai il Verde sia il colore qualitativo dell’Intelligenza attivata entro la mente universale, è uno dei misteri da svelare per comprendere appieno il progetto creativo. 

Torniamo per un attimo all’opera alchemica e, se pur sommariamente, ricordiamone le fasi.
NigredoAlbedoRubedo. Queste le tre fasi principali per trasformare il piombo in oro, a cui il percorso di trasmutazione personale ne aggiunge altre due, a formare i vertici di una stella che ci contraddistingue e suggella: il pentalfa. All’Albedo segue la Viriditas o operazione al Verde e la Citrinitas (operazione al giallo) precede la Rubedo. Così i colori dell’arcobaleno presenziano in coro all’alchimia cerimoniale tranne il blu. Il blu dell’Amore non ne è partecipe poiché ne è Padre e Madre o proposito e realizzazione.

Le cinque fasi della trasmutazione alchemica dirigono sapientemente la creazione dell’uomo nuovo o rinnovato sotto il modello dello Spirito che ne imprime lo stampo. La Nigredo è la dissoluzione iniziale, necessaria a rimescolare gli umori materici in una sorta di liquame primigenio (brodo amniotico ancestrale). L’elemento acqua ne governa il processo. Segue l’Albedo o purificazione delle scorie affinché dalle ceneri rinasca nuova forma e torni a risplendere la vita. Qui avviene la Viriditas e il Verde del 3° raggio mostra la sua maestria. Viriditas da vis roboris, la forza: ma anche la quercia (roborella) albero secolare che ne esprime la potenza. La lingua latina sentenzia il significato e lo rende palese nei livelli della Forza di Natura. La Natura esprime da sempre la forza della Vita e l’architettura del vivere. Non a caso il legno è stato ed è il principale materiale da costruzione dopo che l’uomo primitivo abbandonò le caverne. 

La Viriditas adduce la forza della rinascita che dalle ceneri estrae la sostanza fertile, la spinta a riformulare la creazione. È tipica della rigenerazione vegetale che in primavera rinnova il verde dei germogli. Segue la Citrinitas, o opera al giallo, che distilla il verde in gocce di rugiada. L’elemento aria ne governa il processo in quanto giallo è il colore dell’ossidazione. L’ossigeno, regolatore di vita e di morte, giudice imparziale, dispensa la sua opera magica affinché le note individuali risuonino, senza echi o riverberi spuri, nel veicolo in cui l’Anima si appronta ad albergare sovrana. Infine la Rubedo rende l’opera sublime colorandola del rosso dello Spirito. Un rosso fuoco che ne tempra il dominio.

L’opera alchemica completa l’essere e lo eleva allo stato di Mago. Il Mago bianco che plasma la materia dei suoi veicoli a piacimento, rendendo l’ambiente circostante integro e congruo a servire il Grande Piano Evolutivo. 

Il co-creatore è risorto e impiega l’Intelligenza diretta dalla Volontà e sostenuta dalla cerchia d’Amore, per creare nuove forme di relazione entro la comunità in cui vive. L’Intelligenza è la sua arte che mette a frutto forgiando gli strumenti di comunicazione. Così il Verde diventa il colore della comunicazione che dà il via libera all'espressione della creatività umana.

Il verde ha frequenza da 526 a 576 THz; è la vibrazione mediana tra i 400 THz del rosso e i 700 THz del violetto. È, quindi il mediatore tra Spirito e Materia. Da mediatore può collegare i due e renderli partecipi, cooperativi e creativi. L’attività intelligente è, dunque, quella del mediare, collegare e tessere nuove modalità di interazione per immaginare nuovi scenari e costruire nuovi ambienti di vita e prosperità.

Eppure il verde dell’Intelligenza non si ferma all’intelligere, ossia al raccogliere i pensieri della Mente universale e quindi anche delle nostre menti individuali, ponendoli sulla filiera dell’intelletto. Quel Verde è molto di più! 

Il 28 ottobre del 1943, sotto la guida di un certo Franklin Reno, venne compiuto un esperimento ricordato come “Esperimento Filadelfia” del progetto "Arcobaleno" della U. S. Navy, in cui il cacciatorpediniere USS Eldridge (DE-173), ormeggiato nei pressi del molo di Filadelfia, sarebbe svanito nel nulla per diversi istanti, ricomparendo dopo pochi minuti a Norfolk in Virginia. Ma non finisce qui. Dopo poco, la nave sarebbe scomparsa di nuovo e sarebbe tornata nel molo di Filadelfia, nello stesso punto in cui si trovava.

Ebbene, nonostante questo esperimento di teletrasporto non sia riconosciuto ufficialmente, i tanti racconti riportati anche dagli stessi marinai sopravvissuti, e del blackout elettrico di Filadelfia, causato dall’enorme impiego di energia, ci dicono di una strana nebbiolina verde aleggiante intorno alla nave nel momento dell’accadimento. Altri esperimenti analoghi riportano lo stesso colore, come se il verde fosse la frequenza della connessione interdimensionale dello spazio/tempo. Ancora una volta sarebbe confermata la funzione mediatrice e quella di collegamento del verde Intelligenza. L’intelligere espresso nel senso vero e proprio del collegare i mondi dello Spirito a quelli della materia più tangibile, consentendo viaggi atemporali e spostamenti siderali non solo del pensiero ma di persone e cose. Da qui alla telepatia il passo è breve. Tutto ciò che muove o può muoversi tra il qui e il là, in una sequenza risonante di quanti è collegato al e dal VERDE.

Ma che cosa è la qualità dell’intelligere e come si palesa nella creazione?

Il 3° raggio abbiamo detto essere il terzo aspetto del Divino, il Grande Architetto universale in cui l’Uno si differenzia per dal vita al molteplice. È l’iniziatore della diversità, il fautore della scomposizione e riaggregazione atomica e cellulare. In questa proprietà è tutta la magia del ricreare continuamente forme senza nulla perdere o aggiungere, come recita la terza legge della termo dinamica. Il terzo raggio è la Madre Materia, o meglio, la Sua qualità e funzione. Qui dobbiamo fare un salto cognitivo per comprendere appieno il Disegno creativo. Sappiamo che la materia o sostanza del creato è essenzialmente Suono e che il Suono crea. Ma di quale suono si tratta? Di quale vibrazione stiamo parlando? Il Suono creatore è in essenza: il Pensiero. Ebbene si. Il Suono è pensiero, il pensiero è vibrazione, la materia è vibrazione, dunque, la materia è pensiero! Pensiero distillato e condensato in parola. La parola di comando con cui il pensiero diventa forma. Ecco la formula magica della creazione. Il Padre e la Madre sono UNO. Lo sono da sempreNon sono mai stati separati; mai distinti. Chi li distingue siamo noi: Il Figlio. La Coscienza che deve appropriarsi di paternità e maternità per non sentirsi orfana!

Il colore Verde ne esprime la qualità: mediare, collegare, informare, comunicare, spezzettare e ricomporre le infinite forme della Vita Una. Tutte le qualità del verde, che notoriamente è il colore della Speranza, ma anche della tranquillità, della riflessione pacata e della pace. Il colore distensivo con cui dipingere le pareti del nostro pensatoio, affinché si spalanchino le finestre dell’immaginario e i mondi futuribili prendano forma.

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