La creazione è fatta di numeri. Il codice matematico è la Volontà del Dio che geometrizza progettando Universi. Potremmo quindi affermare che i numeri sono il linguaggio del Demiurgo o il Suo pensiero fattosi carne. Il linguaggio di programmazione informatica ne è un valido esempio seppur in un rapporto di scala ridotto. Tutte le forme sono, quindi, riconducibili al codice numerico che ne è causa, anche se lo manifestano a differenti livelli di frequenza o degrado della sua originaria integrità. Il ripristino del codice è, tuttavia, possibile solo a chi è in possesso di una visione e sapienza superiore. Noi comuni mortali più che saper padroneggiare il codice matematico siamo completamente coinvolti nelle molteplici forme che lo rappresentano, in modo più o meno degradato, attraverso gli accadimenti della vita. A fatica cerchiamo di capirne il perché, scossi dal turbinio degli effetti che causano disagi e sofferenza. Come uscirne?
Un modo c’è e ci è stato dato proprio per consentirci di manipolare la materia pur non avendo accesso diretto al codice originale. Esso consiste nel riconoscere quel codice sotto la veste di una forma tanto sintetica da essere definita archetipica; ossia: la trasposizione del numero in modello ideale o prototipico. Gli Archetipi hanno proprio questa funzione. Quali immagini perfette delle energie creative ci consentono di adattare e trasformare le forme degradate dei condizionamenti semplicemente raffrontandole con la loro archetipica perfezione. Così mastichiamo le vecchie forme di costrizione forgiando nuovi strumenti di liberazione. Quest’opera è alla portata di tutti poiché non richiede una sapienza particolare ma una costante elaborazione di una forma emulando il suo corrispondente superiore. Senza modello non c'è cambiamento!