Essere in pace è la più grande realizzazione personale e spirituale a cui un essere umano può tendere...
Sveliamo, innanzi tutto, che la pace riguarda essenzialmente la materia e, quindi, la parte personale dell’individuo che vive e si esprime attraverso le forme materiali. La nostra parte animica è già in pace nella dimensione che Le appartiene, ossia, fuori dal turbinio delle forme. Dunque è proprio nel piano della materia che si svolge la lotta in cui competiamo gli uni contro gli altri alla ricerca della perfezione ambita come dominio, nella visione miope della personalità, senza trovare pace. Pur tuttavia, non sembri un paradosso che la pace non si ottenga mediante uno sporadico o fortunoso contatto con l’Anima, anche se l’Anima è, senz’altro, fonte di Pace. Per dimostrarlo basti pensare all’atto della meditazione. Provi chiunque a porsi in uno stato meditativo quando è in agitazione. Non può farlo semplicemente perché per meditare occorre porre la persona in un preventivo stato di quiete, o pace, almeno temporanea. Difatti, è buona norma ascoltare il ritmo calmo del proprio respiro visualizzando i corpi personali sincronizzati con esso. Se non si è calmi, il respiro rifletterà lo stato emotivo di agitazione; dunque, meditare non darà pace se non si sarà già in pace.
Una volta trovata la calma interiore, che è una pace momentanea, allora si potrà avere accesso, con tutti i forse del caso, a quel serbatoio infinito di Amore e Pace che è la natura stessa dell’Anima. Amore e Pace sconfinati che, però, dovranno essere, necessariamente, conquistati dal basso, disciplinando la personalità. È come quando, allenando il corpo, il cuore e la mente, con metodo e perseveranza, l’atleta raggiunge un livello tale di destrezza da risuonare con la “Vittoria” ed assaporare, poi, in modo stabile, la qualità, il colore e la frequenza di quell’alta vetta. E di conquista della “Vetta” si tratta, infatti, poiché solo conquistando la vetta con la fatica del corpo, l’abnegazione e la costanza della coscienza, si può beneficiare dell’aria pura, della vista panoramica e dell’incommensurabile Pace che solo la vetta ci dona.
Il percorso della Pace si snoda, quindi, attraverso i conflitti che, come massi, lo punteggiano e, in qualche misura, gli danno forma. Occorre, dunque, affrontare il conflitto generato dalla mancanza d’Amore in tutte le forme che assume: dalla paura ai difetti e vizi, passando per i fastidi e le difficoltà della vita quotidiana. È un lavoro duro che non permette distrazioni o rallentamenti, pena il dover iniziare tutto daccapo, come spesso succede a chi, vedendo la strada in salita, si ferma preso dallo sconforto. Via via si percorre il cammino, man mano si incontrano le ombre che velano la luce interiore. Occorre smascherarle una ad una e pacificarle dentro di sé fino a liberare, e così rivelare, il vero volto dell’Anima. La Pace con la “P” maiuscola è, dunque, quella faticata col sudore della Volontà, lo spirito dell’Amore e la forza dell’Intelligenza. Non vi sono scorciatoie pseudo spirituali che possano ingannare l’osservatore attento. La pace si misura con la comprensione amorevole e la pazienza di chi ne è portatore sano e, senza presunzioni o orgogli, supera, con fiducia e fermezza, le tante prove della vita.