Forse è possibile riprodurre una carezza risolvendo l’equazione di terzo grado che traccia il movimento della mano nello spazio tridimensionale, ma certamente non possiamo riprodurre il sentimento che l’accompagna né tantomeno il movente sottostante. Non possiamo calcolare nemmeno la sensazione sulla pelle di chi la riceve.
Anche se è vero che tutta la manifestazione ha una matrice matematica e che Dio geometrizza nel plasmare i mondi, nulla potrà mai sostituire l’esperienza umana nel progredire dal fango alle stelle. Non vi è tecnica, farmaco, elisir, e tantomeno equazione, che possa guarire o evitare la sofferenza, poiché la sofferenza è figlia dell'ignoranza, ossia, delle azioni corrotte e imperfette della personalità entro il degrado delle frequenze della materia. È possibile rallentarla o anestetizzarla per qualche attimo, finché lo squilibrio che l’alimenta non riprende il suo moto asincrono. Solo l’Anima, che è l’artefice e il Mago, può guarire la sofferenza attraverso l’Amore irradiato su tutte le forme corrotte. Solo l’Anima conosce il codice di guarigione che, pur se fatto di numeri, è espressione del Cuore.
Pensiero del giorno: Il codice matematico
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