Rinunciare a certi piaceri sessuali ha senso solo se è per sostituirli con acquisizioni e gioie spirituali. I religiosi e i moralisti hanno svolto malissimo il loro lavoro: hanno imposto delle regole senza spiegarne veramente l’utilità, dando così alla gente l’impressione di volerla opprimere, di farla vivere nelle privazioni e nel deserto. Ora, però, è arrivato il momento di spiegare. Le persone non sono così stupide e ottuse, possono capire. In ogni caso, non serve più a niente imporre delle regole senza presentarne l'utilità.
La Scienza iniziatica vi spiega che la rinuncia non è una privazione. Nella vita spirituale, la rinuncia non si accompagna a una perdita. Rinunciare significa sostituire, trasporre, spostare un piacere su un piano superiore. Si tratta della stessa attività, ma con elementi più puri, più sottili e con uno scopo più disinteressato.
Omraam Mikhaël Aïvanhov
Pensiero del giorno: La rinuncia
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