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Pensiero del giorno: Questo pazzo... folle Spirito

purushaCi chiediamo quale sia la differenza tra ciò che chiamiamo Spirito e ciò che è materia. L’assioma per il quale lo Spirito sia la frequenza più alta della materia e la Materia la frequenza più bassa dello Spirito, pur nella sua paradossale verità ci lascia insoddisfatti. Tutte le tradizioni filosofiche e metafisiche attribuiscono allo Spirito la peculiarità di essere il principio motivante di tutta la creazione dalle Galassie ai Soli, dai Pianeti alle creature che li abitano, comprese le azioni, le emozioni e i pensieri che si rincorrono durante la giornata. Principio che l’induismo racchiude nel termine “Purusha”. L’eterno Spirito Uno ed unico che imprime l’impulso volitivo e muove la manifestazione. Uno Spirito tanto impalpabile quanto vero; irresistibile nell’atto direttivo e invincibile nella Sua potenza. Impulso che dà il via alla pulsazione del cuore; il palpito vitale che ritma l’esistenza. Impulso che modula l’informazione creativa delle sinapsi che, a loro volta, muovono il pensiero. Impulso che origina l’onda vibrante a differenti frequenze con cui l’Amore permea la creazione e rende vive e coese tutte le creature.

Eppure quello Spirito non è la frequenza più alta della materia; o per lo meno, lo diventa quando la “voglia magica” della creazione prende a danzare. Ciò che chiamiamo Spirito, differenziato dalla Sostanza, è sì quell’impulso primigenio e ordinatore, ma anche la vibrazione da esso originata che produce la graduale materializzazione dell’energia del Proposito che liberata e indirizzata in un pensiero, precipita dal Piano creativo, verso la creazione. La coscienza umana ne sperimenta tutti i passaggi, dal puro distillato dell’intento causale alla più densa coagulazione dell’effetto nella sostanza, passando dall'ispirazione dell'Archetipo all'ideazione dell'Anima fino all'intuizione della persona illuminata che allinea causa, significato, effetto o energia, forza e sostanza e li plasma in: pensiero, sentimento e azione. Sono gli stati d’essere della coscienza che determinano le gamme di differenziazione della materia mediante la creazione di funzioni percettive extrasensoriali quali l’ispirazione, l’ideazione e l’intuizione, e sensoriali come l’udito, la vista e il tatto. Così ogni sfumatura è colta dall'essere umano, grande mediatore, e assaporata nella sua diversità per trarne esperienza e rivelare il movente d’Amore per cui tutto ciò che esiste arricchisce in Bellezza il creato.

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