Sappiamo di possedere cinque istinti principali, in comune con gli animali. Tali istinti, se usati per fini personali ed egoistici, aumentano la vita del corpo, rafforzano la natura formale o materiale e nascondono così sempre più il Sé, l’uomo spirituale. Essi devono essere trasmutati nelle loro controparti superiori, poiché ogni caratteristica animale ha il suo prototipo spirituale. L’istinto di auto-conservazione deve infine essere sostituito dalla realizzazione dell’immortalità, e “dimorando sempre nell’Eterno” l’uomo allora passerà sulla terra compiendo il suo destino. L’istinto che spinge il sé inferiore a mettersi in vista e ad elevarsi dovrà essere trasformato nel dominio esercitato dal Sé superiore o spirituale. L’asserzione del sé inferiore verrà sostituita da quella del Sé Superiore. L’istinto sessuale da cui ogni forma animale è potentemente dominata, cederà ad un’attrazione superiore e, nei suoi aspetti più nobili, produrrà la cosciente attrazione e l’unione fra l’Anima e il suo veicolo; l’istinto gregario sarà invece trasmutato in coscienza di gruppo. Un quinto istinto, il bisogno cioè di sapere e di indagare, che caratterizza ogni mente di livello più o meno elevato, verrà sostituito dalla percezione e dalla comprensione intuitive ed in tal modo la grande opera sarà compiuta e l’uomo spirituale dominerà la sua creazione, l’essere umano, elevandone al cielo tutti gli aspetti ed attributi.
Tratto “Dall’intelletto all’intuizione” di A. Bailey