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Punto, Infinito e Cuore

di Marinella Carpinteri TPS

In questo periodo solstiziale, mentre la luce solare trionfa nel nostro emisfero, sfolgora oggi nel settore celeste di Aries, segno degli inizi manifesti, la congiunzione fra Mercurio e Urano, che ci parla di Armonia e di Regole, illuminando la Meta del Piano che orienta quest’anno i nostri pensieri e le nostre azioni: L’Istituto del Cuore.

Quando ci riferiamo a tale ‘Istituto’ non pensiamo evidentemente ad un ente fisico, pur se forse un giorno sarà normale frequentare una scuola dedicata all’educazione del Cuore.

In questo tempo di avvento di una nuova Cultura/Civiltà, mentre stiamo abbozzando i lineamenti del mondo muovo, è quindi chiaro che l’Istituto del Cuore va edificato e custodito nel Cuore comune ed in ogni cuore, ovvero “qui e dovunque”, e che l’aula nella quale vengono istruite assieme tutte le creature non può essere identificata che con lo Spazio infinito.

Emerge allora chiaro quale sia il canone su cui dovrà basare la costruzione interiore di tale 'Edificio': il Punto e l’Infinito, lo stesso che il percorso della “Costruzione del Tempio” attribuisce alla fase di Aquarius, segno le cui energie plasmeranno il mondo nuovo. Vi si dice infatti:

“Quale sarà il nostro Canone,
la misura fondamentale?
Quale suprema unità di misura regolerà il nostro lavoro?
Che questo Canone sia l’Infinito
Che questo Canone sia il Punto”.

Il Punto e l’Infinito, che sono concetti inscindibili, ci parlano dello Spazio, vivo e cosciente che, nella sua essenza, è il Punto.

Impariamo a scuola, studiando la geometria, che il punto non ha forma né dimensione: esso dunque non può che essere infinito, non tanto perché di grandezza immisurabile ma in quanto Ente assoluto: il Tutto, che l’infinità spaziale rappresenta. Ed il Punto è proprio quella misura trascendente su cui si fondano tutte le costruzioni fisiche o mentali che evidentemente ne condividono la natura. Può allora esistere qualcosa di finito nell’universo?

Non stupisce perciò che proprio questo sia il primo canone, fondante, che viene presentato ai Costruttori in procinto di edificare il Tempio. E’ essenziale infatti, all’inizio di ogni impresa, comprendere che la base di qualsiasi pensiero, e di conseguenza di qualsiasi opera, sta nell’accogliere l’Infinito nel cuore. Occorre cioè realizzare che la sostanza di cui siamo fatti e con la quale interagiamo è viva ed è cosciente e che un frullio d'ali s'intesse nel tessuto spaziale così come la rivoluzione maestosa di una  stella. In assenza di tale consapevolezza, ciò che produrremo non sarà coerente con la spirale evolutiva del Cosmo e resterà sterile, non essendo in grado di provvedere agli scambi energetici adeguati.

La prima naturale conseguenza che scaturisce dall’accettazione di questo assunto, sarà quindi quella di dotare l’Istituto del cuore di quei presidi rice-trasmittenti che governano la circolazione delle energie vitali: i sette centri che trasformano ogni porzione di Spazio qualificato in un’entità vivente e autonoma, sia che si tratti  dell’intero Universo o di una sua minuscola parte.

Il Punto e l’Infinito sono affermati ad ogni battito del Cuore universale. Il Tempio del mondo nuovo che ci apprestiamo a costruire, al cui centro poniamo l’Istituto del Cuore, sarà quindi, in essenza, un Cuore comune.

Certo nessun Tempio può o mai ha potuto prescindere dal Cuore; quello futuro però dovrà segnare un passaggio nella coscienza dell’Umanità che, grazie all’attuale generalizzato sviluppo della mente, avrà imparato a gestire meglio le proprie acque emotive ed incrementato il trasferimento di energia dal plesso solare al centro cardiaco: la mente che non erra.

Va considerato inoltre che il centro del Cuore è il punto focale dell’energia psichica, l’energia della Vita che qui si ancora, e che nell’era di Aquarius costituirà quell’acqua di vita che, secondo l’indicazione data dal motto di tale segno, dovrà essere versata agli assetati.

E’ questo dunque il tempo nel quale dobbiamo imparare a conoscere il Cuore (vedi), a preservarlo, a comprenderne l’universalità, a seguirne il ritmo, a considerarlo come la porta del mondo nuovo.

Attraverso le parole del libro “Cuore” della collana Agni Yoga possiamo fissare alcuni dei molti spunti che definiscono la centralità del cuore nella costruzione del Tempio dell’Uomo e del Mondo:

Il cuore è il Tempio:

  • 5 - “Le nuove circostanze indicano la via del futuro. La Verità è sempre la stessa, ma le combinazioni variano secondo la coscienza. Quanta bellezza va sciupata perché si ignora il tempio, cioè il cuore! Ma dedicatevi con irresistibile slancio a realizzare il calore che si sente nel cuore, e cominciate a vivere come portatori del tempio. Così varcherete la soglia del nuovo Mondo […]”

Nel Tempio del cuore si realizza la Bellezza, lo splendore del Vero e si pratica la Sacralità, la consapevolezza del divino.

Il cuore è il Sole

  • 2 – “ […] Il cuore, sole dell’organismo, è il luogo focale dell’energia psichica. Parlando di esso si deve dunque tenerla presente. E’ bello sentire il cuore come Sole dei soli dell’universo. Il Sole dei soli del supremo Gerarca deve essere la nostra Bandiera. E’ una bella Bandiera: se gli occhi ne sostengono lo splendore essa si riflette nel cuore come un potere invincibile”.

Il potere del Cuore è Sacrificio.

Il cuore è la Dinamo

  • 68 – “Oltre tutte le distinzioni inevitabilmente si perviene alla sintesi del cuore. Non occorre ripetere che il silenzio nasce dall’incontro di tutti i suoni. Imparate dunque a coordinare il cuore col silenzio. Ma questo silenzio non è semplice vuoto; al contrario, esso soffonde lo spazio con la sintesi del pensiero. Come al cuore non occorrono parole per pregare, così a questo silenzio pregnante non occorrono formule. Il silenzio intenso presuppone grandi accumuli di pensiero e desideri benevolenti. Così il cuore, intento nel silenzio, carico come una dinamo, batte il ritmo dell’Universo e i desideri personali si trasmutano in Volontà direttiva universale. In tal modo si collabora con i mondi lontani”.

In questo tempo di confusione e di rumore i discepoli si raccolgano dunque nel silenzio attivo del cuore, là ove ogni azione trova il suo inizio occulto, ove ogni separazione è riportata all’unità, ove il divino e l’umano si confondono, ove si afferma la potente sintesi del Cosmo, ove sono essi stessi il Punto e l’Infinito: il Cuore universale.

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