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Schema della Creazione

Lo schema della creazione vuole essere un promemoria sull’uso delle energie che alimentano le 7 funzioni creative. Non paia supponente. A ben vedere quale potrebbe essere lo schema creativo se non basato sui 7 Raggi che qualificano l’universo in ogni livello di esistenza? È lo schema più immediato che può essere applicato ad ogni grandezza di scala, quindi, anche all’umana. 

Il progetto è concepito nella manifestazione in sette Piani di sostanza a differenti frequenze e densità, fino ad arrivare alla fisica che è la vibrazione più bassa. Tutto parte da un Proposito nel piano più vibrante delle cause: quello della Volontà. Il Proposito si riveste, nel piano Monadico, delle 7 idee progettuali che non a caso sono 7 e riguardano, appunto, le 7 funzioni creative. Bastano queste sette funzioni a determinare, accoppiandosi tra loro, tutte le variabili del più efficace algoritmo creativo della vita. Infatti, dalle 7 idee funzionali alla creazione, formulano nel piano Atmico i 7 Archetipi quali prototipi simbolici, oltre che energetici, utilizzabili dall’uomo: Volontà, Amore, Intelligenza, Armonia, Conoscenza, Ideale, Ordine. Non serve altro per creare tutte le forme d'esistenza e in quest’ordine funzionale. 

Ai 7 simboli degli Archetipi segue la precipitazione nel piano Buddhico delle loro combinazioni. Sono le 49 possibilità distribuite in 7 ottave da sette note ciascuna. Sono i valori fondamentali della vita che si intrecciano a formare la rete solidale e inclusiva che sostiene ogni essere vivente a qualsiasi livello evolutivo. 

Nel piano sottostante del pensiero, o Manasico, continua la moltiplicazione dei Principi archetipici a completamento delle combinazioni. 49 x 49 dà come risultato 2401 qualità, una per ogni sfaccettatura creativa, a dare più gusto alla vita. Così si forma la sostanza del pensiero ricca di differenze e sfumature per le menti più acute ma anche le più sagge intuizioni. 

Lo schema prosegue la sua inseminazione manifesta nel piano Astrale dove colora i pensieri nella dualità. È il piano delle coppie di opposti che si polarizzano dando forma a emozioni e sentimenti. Alle virtù si contrappongono i vizi, in un gioco delle parti che non vede vincitori ma concorrenti che si inseguono scambiandosi di ruolo. Alla Fede succede la superbia e alla Speranza l’invidia; la Carità si scontra con l’ira più funesta e la Temperanza cede all’avarizia, secondo la scelta che ciascuno fa, il più delle volte inconsapevolmente, della frequenza vibratoria su cui sintonizza il proprio apparato senziente. Così la gola si confronta alla Prudenza e la Fortezza, virtù dell’impavido vince la lussuria, vizio dell’io. Alla fine della tenzone, la Giustizia dona all’accidia il giusto ritmo e le virtù trionfano sui vizi liberando la personalità dal dominio degli opposti. 

Sul piano Fisico le “cose” rispecchiano alla pari il travaglio emotivo, dando forma ai tanti degradi interpretativi del piano esistenziale. È nella materia più densa dove la frequenza dell’Archetipo stenta a vibrare, colorando di scuro gli accadimenti. Vi è, tuttavia, la possibilità di sintonizzare la coscienza sulle vibrazioni vittoriose degli Archetipi, sempre presenti nell’etere, in qualsiasi luogo, latitudine e situazione. La domanda è questa: "A quale frequenza voglio risuonare delle tante disponibili in ogni istante"? 

Il piano Fisico è la dimensione in cui il libero arbitrio imprime la sua impronta più che negli altri piani; è, dunque, lì che si compie il destino di ognuno. Sapremo risuonare con l’Amore che cura e guarisce i mali del mondo? 
A noi la scelta ma, la creazione ci avverte: “Io son fatta d’amore in ogni forma. Se saprai riconoscerlo nell’ombra, ti proietterò d’un balzo nella luce”. Questa è la promessa della creazione, per come è fatta e per come è. A noi replicarla per i fini più arditi a dimostrare il Divino che è in noi.

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