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Cambiare i significati per migliorare la vita

di Edoardo Conte (tratto dal libro Meditazione creativa dello stesso autore).

Noi esseri umani viviamo nel mondo degli effetti e, sperimentandoli, dobbiamo scoprire i significati per svelarne le cause, così ritornando alla fonte che li origina. Una volta conosciuta la causa possiamo divenire pienamente creatori ed artefici della manifestazione divina precipitandola nel piano d’esistenza in cui sortirà l’effetto voluto.

Esempio:
Effetto > Significato > Causa
Luce-calore > benessere > Sole

Il segreto del procedimento creativo sta nella corretta collocazione della coscienza che è il pensatore. Occorre innanzitutto sapere che noi siamo Anime incarnate in corpi, quindi, siamo coscienze che possono agire solo entro la materia e le sue forme plasmandole e riplasmandole per ottenere uno specifico effetto. Quali coscienze mediatrici tra Spirito/Causa e materia/effetto, possiamo trasformare il mondo imprimendo significati diversi alle nostre azioni. Imparare a cambiare i significati ci cambierà letteralmente la vita in meglio!

Determinare le vere cause che ci spingono ad agire non è operazione facile, dato che le nostre intenzioni sono molteplici e velate dal desiderio personale. Possiamo, invece, gestire i significati in modo immediato e consapevole. Quando diamo un significato aggiunto alle nostre intenzioni stiamo modificando, al tempo stesso, l’effetto che avrà nella forma materiale, cioè nell’azione concreta su di noi e l’ambiente. Quel significato cambierà la motivazione di base focalizzando e addensando energia nella nuova direzione così da essere, l’energia, serbatoio potenziale per dare forza e qualità al significato prescelto. La meditazione creativa è lo strumento che assolve meglio di altri questa funzione in quanto predispone l’ambiente mentale ad immaginare altre prospettive inducendo il corpo emotivo a cambiare, per così dire, il punto di vista predisponendolo a “sentire” le frequenze sottili più vibranti che danno vita alle forme di comprensione, armonia e inclusività.

L’energia segue il pensiero”, recita l’assioma della scienza dello Spirito, a significare che il potenziale creativo è indirizzato là dove il pensiero si focalizza. Quale modo migliore, per concentrare il pensiero, di scegliere il significato che imprimerà all’azione la forza conseguente

Impresso il significato, il pensiero convoglierà la forza creatrice in quella direzione e l’effetto non potrà che essere quello determinato dal significato stesso. Anche la causa, o concausa, sarà coerente al significato dato, poiché il fattore mediano, ossia, il fattore significante che sta al centro della terna composta da Causa, Significato, Effetto, agisce in entrambe le direzioni: a monte e a valle. Ciò che deve essere applicato è il perdurare costante della consapevolezza del significato durante l’espletamento dell’azione. Solo così l’effetto sarà efficace e produrrà cambiamenti nella forma sostanziale.

Facciamo un esempio a chiarimento della procedura.
Poniamo di voler mettere ordine in casa. Questo sarà il movente iniziale; l’intento manifesto. Esso imprimerà la sua forza nella forma, ossia, qualificherà l’azione del porre in ordine, secondo il significato che gli verrà attribuito dalla coscienza. Questo è il momento in cui la coscienza può divenire il creatore consapevole; oppure, soccombere al caso o al fato, secondo le preferenze. Anche se la motivazione è costituita dalla scelta causale — ordinare la casa — ciò non determinerà un effetto preciso se non sarà qualificato dal significato che la coscienza imprimerà a quell’ordinare la casa. Qui sta il punto della vera scelta. Qui possiamo modificare la forma che il “riordinare” avrà sulla materia; e per materia intendiamo non solo quella di cui è fatta la casa ma anche quella dei nostri corpi: fisico, emotivo e mentale. Se daremo alla nostra volontà di riordinare la casa, o al nostro desiderio, il significato di farla risplendere, oppure quello di renderla più accogliente, quello accadrà. Saranno, però, effetti differenti il “farla risplendere” o il “renderla più accogliente”. Differenti poiché prodotti da significati diversi che produrranno, a loro volta, differenti qualità nell’ambiente di casa ma anche dentro di noi. In questo modo, potremo dare al “riordinare casa” significati diversi, come quello di fare ginnastica; cioè porre in movimento il corpo per mantenerci in forma. Ebbene, quello sarà l’effetto sul nostro organismo mentre l’ambiente di casa diventerà più salutare. Riassettando le stanze manterremo costante il significato di stare meglio in salute e quel significato lavorerà sottilmente finché l’effetto sarà raggiunto nella realtà. Così il riordinare casa avrà sortito l’effetto aggiunto di arrecarci benessere e, magari, farci dimagrire. Ciò è stato provato scientificamente da un gruppo di ricercatori americani che ha sperimentato il cambio di significato sulle cameriere di un hotel. Le lavoranti a cui è stato dato il significato aggiunto di fare fitness mentre ripulivano le stanze, hanno avuto un percettibile miglioramento dello stato di salute ed hanno riscontrato un dimagrimento effettivo nell’arco di un mese; mentre quelle a cui era stato dato l’unico compito di ripulire le stanze non hanno riscontrato alcun miglioramento; anzi, hanno continuato ad accusare dolori alla schiena e alle articolazioni, non perdendo un solo grammo di peso. 

Consideriamo ora un altro esempio che riguarda il comportamento della sfera emotiva. Quante volte abbiamo dato un significato oppositivo ad un’azione o una frase interpretandole in modo offensivo? Ci siamo mai chiesti se avremmo potuto attribuirle un significato diverso e se quel nuovo sentire avrebbe cambiato il nostro punto di vista e… il nostro umore?
Spesso reagiamo verso gli altri per impressioni di paura, e quindi di protezione, che sono generate spontaneamente dal nostro corpo emotivo. Paure ataviche che risalgono alla notte dei tempi in cui — uomini primitivi — dovevamo proteggerci dalle insidie che ci attorniavano. Quella memoria è rimasta intatta nell’inconscio istintivo ed affiora ogni qualvolta la condizione di relazione la rievoca. Il nostro corpo emotivo considera ostili le persone e gli ambienti sconosciuti, fino a prova contraria! Così i nostri corpi reagiscono agli stimoli esterni prima ancora che la ragione possa intervenire. In questo modo prendiamo spesso abbagli e cadiamo in fraintendimenti che ci procurano attrito e malumore. Come rimediare a ciò divenendo capaci di cambiare il significato automatico dell’interpretazione emotiva ed assumerne uno più coerente, in termini evolutivi, in modo tale da promuovere armonia e fratellanza?

Possiamo farlo divenendo consapevoli del nostro ruolo di cocreatori che agiscono per il Bene comune. Prima di far partire la risposta automatica del nostro corpo emotivo, chiediamoci quale significato sia il più consono a creare armonia e inclusività, qualunque sia l’intenzione del nostro interlocutore. Noi possiamo decidere di interpretare ogni condizione umana nel modo migliore, semplicemente scegliendo il significato che gli attribuiamo. Questa è la modalità creativa di gran lunga più confacente al Piano evolutivo per l’Umanità.

Facciamo un esempio: “È notte e camminiamo da soli per un vicolo di una città sconosciuta. Improvvisamente ci sentiamo seguire da un’ombra; sentiamo i suoi passi avvicinarsi. L’istinto di preservazione fa crescere in noi la paura. Sospettiamo che l’ombra voglia farci del male e diveniamo guardinghi. I passi si avvicinano e tentiamo di nasconderci per non essere aggrediti, oppure diventiamo aggressivi e, quando l’ombra si palesa per un passante ignaro della nostra paura, gli chiediamo brutalmente del perché ci stia seguendo”.

Premesso che la prudenza è virtù cardinale; tra prudenza e paura c’è grande differenza! Essere prudenti significa calcolare le probabilità e aver misura della situazione in cui ci troviamo. Se agiamo con prudenza non ci troveremo a camminare di notte in vicoli sconosciuti. La paura, al contrario, non consente di avere una visione realistica degli accadimenti e, in più, evoca i mostri del subconscio facendoci male interpretare le circostanze, oltre a paralizzarci. Ma ritornando all’esempio, nel momento in cui percepiamo emotivamente uno stato di pericolo possiamo scegliere di cambiare, proprio in quell’istante, il significato automatico suggerito dall’istinto di sopravvivenza consentendoci di indirizzare l’energia nella direzione più utile a preservare la vita di noi e degli altri: la vita tout court. Il significato più consono è quello che ci consente di comprendere che l’Amore regna sovrano e ci protegge naturalmente nel momento in cui non lasciamo spazio alla paura. Quanti atti di coraggio lo hanno dimostrato. È bastevole sapere che nulla e nessuno può farci del male se siamo immersi nella forza dell’Amore, a meno che, per Karma, ci tocchi fare un’esperienza dolorosa. Ma, a quel punto, niente potrà impedirlo; tanto vale non preoccuparcene.  Questo atteggiamento, che mira a cambiare il significato attribuito ad una determinata situazione è di gran lunga quello che ci preserva nella maggior parte dei casi, poiché non concentra energia verso il lato oscuro e, quindi, non va a sprigionare forze che potrebbero creare condizioni negative. Un vecchio adagio recita: “Se pensi il male lo attiri”; quindi non pensiamolo.

La tecnica meditativa della visualizzazione è senza dubbio quella più appropriata a produrre nel corpo emotivo, prima ancora che in quello mentale, un cambiamento di prospettiva tale da introdurre una nuova immagine rassicurante in sostituzione a quella di pericolo generata automaticamente dal senso atavico di paura. Focalizzando l’attenzione sulla nuova immagine; immagine in cui — rifacendoci all’esempio riportato sopra — l’ombra dai passi terrorizzanti è trasformata in persona innocua dal volto gentile, cambieremo l’atteggiamento emotivo e i pensieri ad esso collegati. Addestrandoci in questa disciplina diverremo capaci di visualizzare situazioni dal punto di vista positivo e di modificare, con esse, il significato che diamo agli accadimenti, diventando sempre più accoglienti la diversità e volgendo al bene, al vero e al bello le nostre attenzioni. Il carattere personale migliorerà e, parimenti, miglioreranno le nostre relazioni.

Da tutto ciò possiamo arguire che la scelta del significato è funzione basilare per dare qualità alla vita e modificare le cause determinando gli effetti corrispondenti. Ricordiamocelo ogni volta che non siamo soddisfatti dell’effetto che abbiamo sortito. Ricordiamolo sempre se vogliamo diventare realmente creativi e cambiare la nostra esistenza in meglio.

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