Negli ultimi anni sia la scienza che la filosofia hanno compiuto una azione di convergenza nel riconoscere che la materia è energia condensata, ossia luce vibrante che rallenta la sua velocità per diventare tangibile e permettere alla vita di prendere forma. Sappiamo, quindi, che l’energia è vita e che la vita evolve attraverso quello scambio energetico che vien detto coscienza. Se blocchiamo quello scambio, blocchiamo in realtà la possibilità di evolvere come individui e come Umanità nella sua totalità.
Da tempo, gruppi di potere, riuniti in logge corporative, hanno cercato di appropriarsi dell’energia controllandone l’approvvigionamento. In questo modo condizionano l’evoluzione umana e sottomettono i Popoli alla loro volontà.
Oggi più che mai occorre liberare l’Umanità dal giogo energetico, pena l’involuzione. Occorre riappropriarsi dell’accesso all’energia, per farla circolare liberamente senza più monopoli od oligopoli. Perciò bisogna liberarsi dal condizionamento della “scarsità” provocato da chi detiene il controllo energetico, per il quale è stata creata la civiltà dello sfruttamento. Occorre rifondare il sistema socio-economico sul principio del “fruttamento” cioè, del mettere a frutto l’energia creativa degli esseri umani.
Siamo noi tutti chiamati per compiere, in prima persona, il processo di trasformazione della civiltà dei consumi in civiltà dell’utilizzo responsabile. Il consumo genera scarsità e quindi bisogno di possedere per paura di perdere; e la paura genera conflitto. L’Utilizzo responsabile, invece, facilita l’equa distribuzione delle risorse e produce abbondanza perché evoca condivisione, e la condivisione porta armonia. Una società armonica pone a misura dello scambio non più la quantità di merci ma la qualità creativa dell’essere umano, perché capace di riconoscerne la vibrazione qualificante, ossia, il talento individuale.
Il cambiamento è possibile solo se agiamo in modo unitario, dalle fondamenta, e dissolviamo la piramide del potere attraverso la comprensione amorevole anziché la contrapposizione conflittuale; in questo modo andiamo a realizzare quella rete di rapporti armonici che è la Fratellanza. La Fratellanza è la forza coesiva che agisce dal di dentro per trasformare il “fuori”; sviluppa il bene comune e ci dà la forza di sciogliere il vincolo del controllo energetico.
Oggi esistono tecnologie come quella fotovoltaica, quella basata sulla struttura molecolare dell’acqua (che scinde idrogeno e ossigeno) o quella cosiddetta della “free-energy”, che permettono di gestire individualmente il fabbisogno di energia e fanno cessare la dipendenza da una erogazione centralizzata; quella dipendenza attraverso la quale si perpetra il controllo del pianeta e dell’Umanità.
Agiamo in cooperazione fraterna per ottenere che venga abolito il monopolio dell’energia elettrica e che vengano sviluppate e diffuse le tecnologie alternative. Diamo il nostro contributo affinché il cambiamento epocale sia reso possibile.
Petizione per la liberalizzazione dell’energia
Copia, incolla e invia la seguente petizione al Presidente della repubblica; al Primo ministro ; al Ministro della giustizia e al Parlamento europeo sezione petizioni.
Testo petizione:
"Quale cittadino italiano ed europeo, mosso dalla consapevolezza che l’energia è la fonte della vita e permette lo sviluppo di ogni attività umana, sono a chiedere al Governo italiano ed a quello Europeo, che l’energia elettrica, il gas ad uso domestico e l’olio di colza per auto-trazione non siano sottoposti a monopoli, oligopoli o vincoli di alcun genere e quindi ne sia liberalizzata la fruizione e la produzione con qualsivoglia tecnologia o apparato eco-compatibile".