Quando il discepolo medita ritira la propria coscienza all’interno e la focalizza verso l’alto, venendo a conoscenza della realtà adombrante nel campo magnetico di consapevolezza tra Spirito e Materia. Egli vede la Verità nella presenza diretta del Piano Divino. Visione che è trasmessa dall’Anima alla coscienza sotto forma di intuizione. Così conosce la realtà quando la incarna, dandogli forma e proiettandola verso l’esterno nel proprio ambiente come esperienza. Egli plasma la forma in base al modello di perfezione che ha colto nell’area causale fuori dallo spazio-tempo, in ciò sperimentando, entro lo spazio-tempo, il risultato della precipitazione della realtà soggettiva nel mondo oggettivo. Questo processo lo porta a fare esperienza della realtà nell’apparenza. In altri termini, il discepolo cala la realtà entro la dimensione illusoria dell’apparenza via via innalzando la vibrazione vitale di quest’ultima fino a farla risorgere allo stato originale, in cui, redento il “peccato”, non vi è più distorsione della Verità Una.