Lavorare su di uno specifico aspetto alla volta è il segreto della riuscita nel percorso di perfezionamento della personalità. La prima fase della crescita è dedicata alla osservazione dei propri comportamenti confrontandoli con il modello ideale o di riferimento che deve, necessariamente, essere esempio di perfezione. Per i cristiani è il Cristo. Una volta confrontati i comportamenti, si procede a modificare il corpo sottile con il quale si è maggiormente identificati. Se le emozioni condizionano i propri pensieri sarà il corpo emotivo il primo ad essere sottoposto alla disciplina trasmutativa; altrimenti sarà il mentale. Si identificano, dapprima, i pensieri ricorrenti, o le convinzioni che vanno a determinare tali comportamenti; soprattutto quelli di giudizio, supponenza e critica. Tutte le convinzioni che non corrispondono al modello ideale vanno cambiate trasmutandole in pensieri coerenti al modello. Riguardo al corpo emotivo, si inizia con il confronto dei propri sentimenti, primi fra tutti quelli che riguardano le relazioni. Allo stesso modo dei pensieri, i sentimenti e le emozioni non corrispondenti al modello vanno tramutati reindirizzando la forza emotiva nella corretta direzione. Invidia, gelosia e possesso sono i sentimenti più comuni che emergono da complessi di disistima e perdita. Applicando la disciplina autoimposta si addestrano i propri corpi mentale ed emotivo ad agire in modo coerente al modello prefisso e a non reagire automaticamente secondo impulsi reattivi di antica memoria.