Pensiero del giorno: il paradosso della dualità
Non c’è strategia migliore che separare per far sentire la necessità dell’unione! (Si pensi all'effetto che il distanziamento sociale dovuto al Covid 19 sta avendo sulla popolazione mondiale).
Non c’è strategia migliore che separare per far sentire la necessità dell’unione! (Si pensi all'effetto che il distanziamento sociale dovuto al Covid 19 sta avendo sulla popolazione mondiale).
L'Anima dirige sempre il cammino della persona verso l'evoluzione. Dobbiamo riconoscere quando agisce per difetto e quando per eccesso. Se ci fa perdurare in una situazione apparentemente negativa significa che dobbiamo ancora fare "il pieno" di quella esperienza. Quando, al contrario, ci fa cambiare direzione, sottraendoci da una situazione apparentemente positiva, allora significa che abbiamo imparato la lezione e possiamo affrontare la successiva.
Due soli poteri possono, mediante la loro congiunzione, compiere la grande e difficile opera scopo del nostro sforzo: un’aspirazione costante, ineluttabile, che chiama dal basso ed una grazia suprema che risponde dall’alto. Ma, la grazia suprema non potrà agire che nella luce e nella verità; non potrà farlo nelle condizioni imposte dalla menzogna e dall’ignoranza. Se dovesse sottomettersi a queste esigenze, incorrerebbe nel fallimento dei suoi stessi piani.
Se si costruisce una diga su un fiume, senza prevedere altre vie di scorrimento, arriverà un momento in cui il fiume strariperà e inonderà tutto, poiché lo sbarramento non impedisce all'acqua di scorrere. Ebbene, la stessa cosa vale per l’essere umano: se egli vuole reprimere i propri istinti e in particolare l’istinto sessuale, le tensioni si accumulano nel subconscio, e arriva un momento in cui tutto viene travolto. Non bisogna bloccare le energie, ma non bisogna nemmeno sprecarle.
Che cosa distingue un discepolo sul sentiero da un individuo che non è ancora consapevole di essere un'Anima incarnata al servizio del Piano divino?
Noi siamo Anime che si incarnano, ciclo dopo ciclo, entro la superficie riflettente dello spazio-tempo pur essendo pura esseità senza tempo né spazio. Questa è la nostra condizione, il nostro compito ed anche la prigione da cui liberarci. Ci identifichiamo con la forma e il suo tempo, ma alla fine, dobbiamo sfuggire all’illusione del tempo poiché non è reale e nemmeno naturale per quanto possa sembrarlo dal punto di vista della persona. Dobbiamo imparare a fare il giusto uso sia del tempo che della forma se vogliamo avanzare verso la completa liberazione.
Voi siete abituati a professori e a conferenzieri il cui lavoro può essere visto e compreso da chiunque. Un Maestro spirituale, invece, ha un’attività che sfugge alla nostra comprensione ordinaria, poiché essa si esercita prima di tutto nei piani sottili.
L'istinto è obbedienza cieca a Madre Natura!
Sono assoggettati all'istinto il Regno Minerale, il Regno Vegetale e quello Animale. Solo il Regno Umano possiede il Libero arbitrio, cioè la possibilità di scegliere se attenersi alle Leggi dell'Istinto oppure scegliere le Leggi dell'Anima che lo elevano al Regno delle Anime Coscienti Incarnate.
Difficile riuscire a dedicarci ad un percorso di crescita quando siamo presi dalle faccende della vita e condizionati dall’affastellarsi delle incombenze quotidiane. È come essere incatenati in una segreta senza acqua né cibo. Occorre guadagnare, in quella angusta cella, almeno un’ora d’aria al giorno in cui poter respirare il profumo di libertà che porta, via via, all’aspirazione di una libertà più grande.
Lavorare su di uno specifico aspetto alla volta è il segreto della riuscita nel percorso di perfezionamento della personalità. La prima fase della crescita è dedicata alla osservazione dei propri comportamenti confrontandoli con il modello ideale o di riferimento che deve, necessariamente, essere esempio di perfezione. Per i cristiani è il Cristo. Una volta confrontati i comportamenti, si procede a modificare il corpo sottile con il quale si è maggiormente identificati.