Pensiero del giorno
Lo scettro e il globo
Lo scettro e il globo
Si parla spesso, in questi giorni di grande sconquasso per l’Umanità, del salto in quarta dimensione, se non addirittura in quinta. Quarta e quinta dimensione hanno la suggestione di dimensioni spirituali liberatorie in cui essere proiettati da un fantasmagorico Demiurgo con un colpo di bacchetta magica per evitare i mali del mondo. Le cose non stanno proprio così.
Al contrario degli animali, noi umani abbiamo sviluppato, nel tempo, un linguaggio strutturato in fonemi i cui suoni rimandano a lettere di un alfabeto. Questa evoluzione del suono codificato a portato l’Umanità ad esprimere i pensieri in concetti verbalizzati in modo complesso e approfondito; a discapito, però, della universalità del linguaggio.
Asclepio, figura storica e mitica del medico, figlio di Apollo, Esculapio per i Romani, è il padre della medicina. La sua Verga, da non confondersi con il Caduceo del dio Mercurio, è un bastone con un sol serpente arrotolato.
Il concetto di alternanza degli opposti fortemente presente nel taoismo è ben simboleggiato dallo yin e yang. “La notte insegue sempre il giorno ed il giorno verrà” questa la strofa di una nota canzone degli anni 70: “Il mondo”. Questo il concetto che sintetizza le due vie o le due correnti che da sempre hanno segnato il cammino della vita.
Quando si inizia un percorso di conoscenza, qualsiasi percorso, occorre attenersi scrupolosamente ad una tecnica per acquisire l’abilità necessaria a divenire esperti nel maneggiare la forma, il tempo e lo spazio.
Dopo l’apprendistato è possibile liberarsene ed agire automaticamente, come l’autista che guida l’auto senza più accorgersene, poiché la tecnica acquisita consente di porre tutta l’attenzione sull’attività creativa ed attuare pienamente l’ispirazione.
La condizione precaria dell'occupazione che attualmente colpisce i nostri lavoratori per varie motivazioni, non ultima la delocalizzazione delle imprese, ci porta a considerare quella che, dal nostro punto di vista, è la causa principale; ossia: il profitto.
di Edoardo Conte
Il Mago e la magia sono il primo l’artefice e il secondo il mezzo con cui l’osservatore distaccato compie l'opera costruttiva.
Gli esseri umani non possono intendersi e non possono realizzare l’unità se, nella loro comprensione e nei loro atteggiamenti, non adottano un punto di vista più elevato. Finché ci si lascia condurre dagli istinti e dalle bramosie, è impossibile comprendersi con gli altri!
Non v’è dubbio che la volontà sia indispensabile per dare direzione alla propria vita; tuttavia, occorre distinguere tra due volontà: quella personale e quella animica.