di Edoardo Conte
La storia dell’Umanità è stata tramandata da sempre secondo i mezzi di comunicazione di ciascun’epoca. Fin dalla preistoria, la memoria delle vicende umane è stata fissata sulla pietra con i pigmenti della terra e dei vegetali, o scolpendola e graffiandola con punte di frecce. Gli strumenti si sono evoluti nel tempo; la punta è diventata penna d'oca e poi pennino ed i pigmenti, raffinate miscele minerali, fino a giungere agli attuali mezzi digitali di comunicazione che ne contemplano milioni in una sola palette. La tecnologia sta rivoluzionando le modalità di memorizzazione del vissuto planetario. La scrittura abbandona man mano il supporto cartaceo a favore di quello digitale ed anche le immagini e i suoni sono convogliati nel codice numerico, quasi a tornare alle origini della creazione quando il pensiero fattosi Verbo aleggiò sulle acque e diede concretezza all’espressione matematica dell’universo!
Tutto è trasformato in una serie di zero e uno in quello che viene chiamato: il codice binario. Ma se ci addentriamo nel significato di questa trasformazione, ci rendiamo conto che il codice binario non è altro che la trasmutazione della memoria del passato in impulsi elettro-magnetici.
L’elettro-magnetismo sembra farla ancora una volta da padrone, da quando lo Spirito si polarizzò nei confronti della Materia per dar vita all’esistenza attraverso quel campo elettro-magnetico totale che è spazio di esplorazione e, al tempo stesso, identificazione della Coscienza universale.
Dunque, la Coscienza globale memorizza le sue esperienze nel codice numerico che è impulso elettro-magnetico. Gli antichi lo chiamavano memoria akashica e dicevano risiedesse nella dimensione astrale. Sembra proprio che niente sia cambiato, tranne che per il fatto che ora siamo tecnologicamente capaci di immagazzinare la memoria dell’Umanità in pacchetti digitali. Pacchetti di quanti circolanti nella rete eterica planetaria. Ebbene sì, la digitalizzazione dei “Big Data” è la capacità umana di avere accesso alla dimensione eterica, ed in essa alloggiare i dati storici dell’intera popolazione mondiale. Ciò che in antichità si faceva con l’aiuto della Magia di pochi eletti che avevano accesso a quelle dimensioni sottili, ed era bagaglio e attività del Deva astrale planetario, oggi si fa con la tecnologia. E chissà cosa ci riserverà il domani! Potremo senz'altro iniziare i primi passi nel mentale planetario dirigendo consapevolmente l'attività dei Deva di quel Piano.
In definitiva, dobbiamo diventare coscienti della comunicazione digitale e sfatare, una volta per tutte, che sia meno tangibile o duratura di quella tradizionale. I dati nell’eterico durano quasi in eterno e, senza dubbio, molto più che incisi sulla pietra. Inoltre, non vi è il pericolo di perderli, se non sul supporto magnetico che è deteriorabile; e sono modificabili attraverso l'immaginazione e, in avanti, magari, con una tecnologia neurale che influirà sul passato e lo adatterà alle esigenze del futuro.
Facciamo che la digitalizzazione serva gli scopi dell’evoluzione e testimoni il nostro iniziale dominio sulle dimensioni "sottili".