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Pensiero del giorno: Il fenomeno del Bitcoin

bitcoinIl Bitcoin è una cripto-valuta virtuale, creata dal nulla, che si sta man mano diffondendo in tutto il mondo. Nato dalla mente di un personaggio misterioso conosciuto sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto è distribuito su internet attraverso un algoritmo ed una criptatura che ne regolano e tutelano la diffusione. Esiste solo sulla Rete ed è una forma di denaro la cui sovranità appartiene al singolo possessore. La circolazione della moneta Bitcoin è data dalla fiducia degli individui che hanno scelto di utilizzarla per le loro transazioni, così come è successo per tutte le altre monete gestite dalle organizzazioni monetarie ufficiali quali la BCE europea o la Federal reserve americana. Esiste un valore di scambio e di convertibilità molto variabile con le altre monete come il Dollaro e l’Euro e tale instabilità ne determina il rischio di utilizzo oltre che la limitata espansione.

Tuttavia la Federal reserve e non solo, lo accetta già nelle transazioni finanziarie. Il fenomeno è in crescita e, nonostante le fluttuazioni, il Bitcoin è ora considerato quasi come un bene rifugio. Ma quali sono i rischi di un sistema apparentemente libero ed autonomo grazie alla Blockchain?

Le tecnologie Blockchain sono incluse nella più ampia famiglia delle tecnologie di Distributed Ledger, ossia sistemi che si basano su un registro distribuito, che può essere letto e modificato da più nodi di una rete. Per validare le modifiche da effettuare al registro, in assenza di un ente centrale, i nodi devono raggiungere il consenso. Le modalità con cui si raggiunge il consenso e la struttura del registro sono alcune delle caratteristiche che connotano le diverse tecnologie Distributed Ledger.

Dunque, la blockchain garantisce la non centralità del controllo e, quindi, la libertà di circolazione del primo sistema di moneta virtuale fuori dal controllo delle banche centrali e dei governi. Ma non è tutto oro quel che luccica! Vi sono lati oscuri a partire dalla paternità. Chi ha avuto non solo la mente ma la forza strutturale di metterlo in moto e farlo funzionare? Escludendo la fortuna che in questi casi non c’entra, il mistero avvolge il fondatore del Bitcoin. È lecito avere il dubbio che la sua paternità sia legata a un gruppo di potere che celi intenti di controllo?

Un sistema nato per sfuggire ai controlli sulle transazioni commerciali, i cui soggetti non sono per nulla identificabili, si presta a traffici illeciti come quello delle armi e della droga. Per non pensare al fatto che, essendo moneta virtuale, il suo scambio dipende esclusivamente dal buon funzionamento della Rete e dei dispositivi elettronici quali servers, computers e smartphones. Dal punto di vista etico l’emissione di moneta dovrebbe avere un controvalore tangibile, non tanto in termini di un riferimento ad un materiale prezioso, come è stato per molti anni l'oro, ma soprattutto in termini di affidabilità sociale. Nell’antichità le monete erano coniate proprio in oro o argento, poi, nel tempo, si è preferito stamparle su carta moneta dal controvalore sempre più impalpabile quale il PIL di una nazione, per arrivare, infine, alla virtualità totale del sistema binario: numeri entro un computer! Sembra che vi sia un disegno occulto, in tutto ciò, che coinvolga anche il Bitcoin e altre monete virtuali che stanno spuntando come funghi (oltre 2000) quale, ad esempio, l'Ethereum.

A chi giova tutto questo? È lecito chiederselo e darsi una risposta plausibile.

Giova ai giovani smanettoni della rete che hanno l’illusione di arricchirsi smodatamente nello spazio di un bit? Giova ai male intenzionati di qualunque tipo che possono fare i loro sporchi traffici senza lasciare traccia? Giova ad un potere destabilizzante che mira a far perdere il senso dei valori dell’esistenza? Sicuramente si!
Ma se questo è il profilo in ombra di ogni volto, vi è anche il profilo in luce che, necessariamente si illumina man mano che l'ombra ha svolto il suo compito di mettere in rilievo i contorni e le superfici, come avviene nel chiaroscuro, tecnica di disegno e di pittura che mette in risalto le figure e gli oggetti proprio in virtù dell'alternanza di luci ed ombre.

Dopo un periodo di speculazione selvaggia che arricchirà ancora una volta chi possiede capitali da poter spendere ma anche perdere senza conseguenze disastrose, si arriverà ad una svolta in cui il potere della virtualità diventerà virtuoso e consentirà alle persone meno abbienti di liberarsi dalla morsa del denaro di Stato e addivenire all'auto controllo dell'abbondanza in termini di valore di scambio. Sarà un grande traguardo per l'Umanità. Una meta ancora lontana ma che manterrà la promessa di una società fraterna.
Se la virtualità fosse messa al servizio del bene comune avrebbe il suo giusto senso. Si potrebbe creare, veramente dal nulla, un sistema etico di distribuzione della ricchezza il cui accesso, regolato dalla solidarietà piuttosto che dalla speculazione, consentirebbe una condizione umana dignitosa per tutti. Forse queste attuali soluzioni sono le prove generali per ripulire le intenzioni degli uomini spurgandole, via via, delle scorie egoistiche e farle divenire strumenti della fratellanza universale. Questo è l’augurio e la speranza affinché tutto ciò che presenta lati oscuri sia, un giorno, illuminato dalla Luce della Saggezza.

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