Quando ci relazioniamo con un’altra persona stiamo ponendo in essere una comunicazione a due sensi, cioè, di andata e ritorno. Esistono due modi di condurla: reattivo o consapevole.
Analizziamo il percorso sequenziale del flusso comunicativo in uscita dalla persona A verso la persona B. La persona A emette un impulso cerebrale che stimola una connessione sinaptica che a sua volta attiva il corpo mentale in una immagine/pensiero che induce il corpo emotivo in una attività di sentimento che attiva il corpo eterico in una vibrazione vitale che, infine, produce nel corpo fisico, attraverso l’apparato vocale, un’onda sonora che definiamo “parola”. La parola, dunque, e una forma a più strati che contiene il pensiero contenuto nel sentimento, che sta dentro alla vibrazione vitale del corpo eterico. Più o meno come una bambola Matrioska.
A questo punto B riceve la parola emessa da A come una vera onda d’urto che andrà a scuotere tutto il proprio apparato di ricezione. L’onda, dapprima, pone in vibrazione il corpo fisico, che è il più esterno, quindi, risale attraversando il corpo emotivo che entra in attività vibratoria secondo l’impulso ricevuto dall’onda stessa. Ogni parola risveglia la memoria emotiva andando a sollecitare una determinata attività di quel corpo, ossia, un’emozione corrispondente, in base al vissuto di B.
Così il corpo emotivo trasmette al corpo mentale il suo stato vibratorio attivando una memoria analoga per associazione. Il corpo mentale, infine, agisce sul cervello stimolando una sinapsi di risposta. A questo punto sta il bivio che separa la risposta reattiva da quella consapevole. Se la coscienza di B non interviene, B emetterà una risposta automatica basata sulla memoria immagazzinata nei suoi corpi; una risposta “reattiva”, ossia, non vagliata dalla coscienza. Se, invece, interviene, non prenderà in considerazione la memoria dei propri corpi mentale ed emotivo ma si connetterà direttamente all’Anima di A percependo la sua condizione energetico-vitale, così scoprendo il significato nascosto, l’intenzione vera, la ragione soggettiva per cui A ha emesso quella parola. In altri termini, B non agirà in base alla vibrazione ricevuta ma ne comprenderà le componenti psichiche ed emotive che l’hanno generata. Non cadrà nell’effetto d’urto dell’onda, ma coglierà il messaggio dell’Anima. Così B attiverà nel suo cervello una connessione sinaptica consapevole che porrà i suoi corpi, mentale, emotivo ed eterico-fisico, allineati in una nuova sequenza di risposta comprensiva ed inclusiva.
Se ad esempio, A gli dicesse: “Non hai capito niente”, B non risponderebbe: “Mi hai preso per uno stupido” (risposta automatica reattiva) ma accoglierebbe in coscienza la resistenza oppositiva di A, comprendendone il perché e la causa; in altri termini la causa della sofferenza di A. La sua risposta potrebbe essere: “Forse hai ragione, ma parliamone”.
in ultima analisi, ogni volta che abbiamo una risposta reattiva significa che noi, coscienza, abbiamo delegato i nostri corpi a rispondere in nostra assenza.
Più o meno come farebbe la segreteria telefonica ripetendo all'ossesso lo stesso messaggio.