Quando una problematica assale la coscienza sta ad indicare uno squilibrio o errore di interpretazione da parte della persona in cui quella coscienza è incarnata.
In ogni caso la problematica attira l’interesse della coscienza che si trova a dover scegliere se prestare attenzione alla forma o al significato in essa celato.
Non è scelta da poco, in quanto da essa dipende la risoluzione del problema. L’energia segue il pensiero; quindi, se la coscienza indirizza l’attenzione verso la forma in cui il problema si manifesta, essa attira l’energia in quella direzione, rafforzando la forma stessa e accrescendone la forza negativa. Se, al contrario, indirizza l’attenzione verso il significato, l’energia prenderà quella direzione, ampliando l’orizzonte della coscienza stessa la quale non agirà più in modo personale, scoprendo la soluzione universale a quella problematica, poiché il significato è sempre evolutivo essendo il senso del Proposito Divino secondo la funzione che una forma deve manifestare.
In definitiva, la coscienza deve portare attenzione, attraverso il problema apparentemente personale, a ciò che l’Umanità tutta è chiamata a risolvere.
Nulla è veramente personale o individuale. Ciò che riteniamo sia un nostro problema è soltanto una parte di una problematica più vasta che ci compete per karma ed equipaggiamento individuale.