Si può sentire la presenza di Dio, ma non si può dire chi Egli sia. Nemmeno i più grandi Iniziati potranno dirvelo. E se ponete loro la domanda, risponderanno con il silenzio, poiché solo il silenzio può esprimere l'essenza della Divinità. Non è sufficiente cercare di dire tutto ciò che Dio è, e neppure è sufficiente dire ciò che Egli non è. Dire che Egli è amore, saggezza, potenza, giustizia... è vero, ma queste parole sfiorano appena la realtà divina, non colgono niente dell'infinito, dell'eternità e della perfezione di Dio. Non si può dunque conoscere Dio parlandone o ascoltando parlare di Lui. L'unico modo per conoscerlo è penetrare profondamente in se stessi, allo scopo di raggiungere quella regione che è il silenzio.
Fare silenzio significa in qualche modo fare il vuoto dentro di sé, e in questo vuoto si riceve la pienezza. Sì, perché in realtà in natura il vuoto non esiste: ogni materia che viene tolta, è via via sostituita da una materia più sottile. Quando riuscite a fare silenzio in voi, ossia quando riuscite a dominare il rumore e l'agitazione dei pensieri e dei sentimenti inferiori, è la luce dello spirito a impossessarsi di voi. E quella luce è la presenza divina.
Omraam Mikhael Aivanhov